Il pròpoli (altre volte chiamato pròpolis, calcato su altre lingue europee e dall’originale lemma greco antico) è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dal loro stesso organismo. Il colore può variare moltissimo nelle tonalità del giallo, del rosso, del marrone e del nero. L’odore è fortemente aromatico a seconda della pianta da cui è raccolta. la raccolta della propoli è solo in giornate soleggiate e sufficientemente calde, così da permettere alle api di staccare pezzetti di resina dai rami degli alberi, diventando più malleabile.
È molto probabile che, presso gli Egizi, la propoli fosse una delle sostanze usate per la mummificazione (la “resina” che viene citata nelle fonti storiche). Più tardi è stata utilizzata come vernice per strumenti musicali dai maestri liutai, il più famoso dei quali è Antonio Stradivari. La propoli viene utilizzata in apiterapia, disciplina ancora relegata ad un ruolo di secondo piano all’interno delle medicine alternative, anche se negli ultimi anni si sono incrementati notevolmente gli studi scientifici da parte della medicina.[senza fonte] Viene utilizzata anche nella produzione di caramelle e in soluzione alcolica contro il mal di gola e le infezioni orali. In virtù delle innumerevoli attività benefiche, prodotti a base di propoli sono ammessi anche in agricoltura per la difesa delle colture. In particolare, si sfruttano le seguenti azioni:
Antisettico: contenimento in modo naturale di vermi (antielmintico) batteri (antibiotico) e di funghi (antimicotico), accentuazione delle auto-difese delle piante, riduzione della formazione delle gommosi fisiologiche delle drupacee
Protettivo: formazione di una pellicola cerosa idrorepellente di difesa sulla superficie dei frutti che ostacola lo sviluppo dei patogeni
Cicatrizzante: rapido asciugamento e cicatrizzazione delle ferite provocate da tagli di potatura, eventi climatici, (grandine, vento, ecc.), punture di insetti.
Attrattivo per le api: la caratteristica profumazione attrae gli insetti impollinanti favorendo una naturale fecondazione del fiore (la presenza di boro favorisce l’allungamento del budello pollinico).